Restiamo a casa ma #RestiamoconleDonne
Per molte donne che vivono situazioni di violenza “Restare a casa” non è un invito rassicurante. Read More “Restiamo a casa ma #RestiamoconleDonne”
“IO SONO ALICE – IL PODCAST CHE TI ASCOLTA”
UN PROGETTO NATO PER DARE VOCE ALLE DONNE CHE HANNO INCONTRATO LA VIOLENZA E ABBATTERE IL MURO DELL’INDIFFERENZA. Read More ““IO SONO ALICE – IL PODCAST CHE TI ASCOLTA””
Le parole non bastano. L’attuazione della convenzione di Istanbul in ambito giuridico
Mercoledì 4 marzo 2020 alle ore 14 si svolgerà presso le Cisterne del Ducale la prima giornata di studio “Le parole non bastano” organizzata dal Centro Antiviolenza Mascherona.
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Comunicato sui femminicidi
Genova ,1 Febbraio 2020 – Sei donne uccise nelle ultime 48 ore. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto nella nostra città. “Questa è solo la punta dell’iceberg: l’uccisione è solo l’ultimo atto di anni di violenza subita. – Afferma Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona – La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale. Ogni anno al nostro Centro si rivolgono più di 500 donne. Ad oggi, nel solo mese di Gennaio, siamo già a 47. Alcune di loro rimangono nella situazione di violenza perché sono terrorizzate dalle ripercussioni che potrebbe avere la loro decisione di lasciare il proprio compagno. Molte decidono di separarsi, ma la separazione rappresenta un momento di particolare rischio.”
Dai dati Istat emerge che a livello nazionale le donne separate o divorziate sono particolarmente esposte al rischio di violenza da parte dell’ex. Le ricerche internazionali mostrano che una donna separata corre un rischio di violenze da parte del partner di trenta volte maggiore rispetto a una donna sposata. Tre donne su quattro continuano a subire violenza dall’ex partner anche dopo la fine della relazione. I dati mostrano che la violenza spesso non si interrompe quando la coppia si separa e anzi, soprattutto se ci sono minori, continua e può aggravarsi dopo la separazione.
“É importante – continua Manuela Caccioni – focalizzare l’attenzione sulla protezione e sulla sicurezza della donna e dei figli. Come viene ribadito nell’articolo 31 dalla Convenzione di Istanbul. Per questo è necessario dare una risposta integrata, rafforzare il lavoro di rete.” Questo è uno degli obiettivi che il Centro Antiviolenza Mascherona vuole raggiungere attraverso convegni e seminari di formazione destinati ad Avvocati e Avvocate, Forze dell’Ordine, Assistenti Sociali e a tutti soggetti che lavorano a sostegno delle donne vittime di violenza. Il prossimo appuntamento di formazione è previsto per inizio marzo.
“Ma questo non basta, – continua Manuela Caccioni – per combattere la violenza contro le donne bisogna sviluppare cambiamenti positivi nei rapporti di potere tra uomo e donna, smantellare gli stereotipi di genere presenti fin dall’infanzia, bisogna puntare sulla prevenzione nelle scuole.” Ed è questo che fa da anni il Centro Antiviolenza Mascherona con progetti rivolti agli studenti e alle studentesse ed agli/alle insegnanti. Ultimo in ordine temporale è il progetto “Libere di Essere” realizzato su tutto il territorio nazionale dalla rete D.i.Re.
Inaugurazione Casa Rifugio Elisa e presentazione del progetto “Dodici mesi contro la Violenza”
Il Centro Antiviolenza Mascherona è lieto di invitarVi alla Conferenza Stampa per l’inaugurazione della nuova Casa Rifugio Elisa e alla presentazione del progetto “Dodici Mesi Contro la Violenza” che si terrà martedì 26 Novembre alle ore 11:30 presso la Sala della Trasparenza della Regione Liguria.
In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Contro le Donne, le operatici del Centro Antiviolenza insieme a Ilaria Cavo, Assessora alle Pari Opportunità della Regione Liguria,e al Dott. Davide Triacca di Costa Crociere Foundation, inaugureranno simbolicamente Casa Rifugio Elisa, la nuova casa protetta che accoglierà le donne che intraprendono percorsi di fuoriuscita dalla violenza. La Casa Rifugio Elisa è stata realizzata grazie alla progettualità de Il cerchio delle relazioni e con il sostegno della Regione Liguria e di Costa Crociere Foundation.
Casa Elisa è la rappresentazione concreta dell’impegno del Centro Antiviolenza Mascherona per garantire la protezione alle donne che scappano da situazioni di violenza, come sancito dall’articolo 23 della Convenzione di Istanbul: “Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per consentire la creazione di rifugi adeguati, facilmente accessibili e in numero sufficiente per offrire un alloggio sicuro alle vittime, in particolare le donne e i loro bambini, e per aiutarle in modo proattivo”.
La Convenzione di Istanbul è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza. Dall’esperienza del Centro Antiviolenza Mascherona, che dal 2009 ad oggi ha accolto e sostenuto più di 4000 donne, è emersa la necessità di diffondere, per una maggiore conoscenza, le indicazioni in essa contenute. Per questo, coglieremo l’occasione per presentare il progetto “Dodici Mesi contro la Violenza”. Si tratta di un’agenda realizzata con il contributo di Coop Liguria, finalizzata a diffondere la Convenzione tra gli operatori e le operatici che si occupano del fenomeno. All’incontro parteciperanno il Procuratore di Genova Francesco Cozzi e il Presidente della Sezione Famiglia del Tribunale di Genova Francesco Mazza Galanti ai quali verranno consegnate alcune copie dell’agenda.
Iniziative 25 Novembre 2019
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Contro le Donne, il Centro Antiviolenza Mascherona partecipa a numerose iniziative ed eventi:
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Mercoledì 20 novembre ore 17 presso la Biblioteca Universitaria in via Balbi 44, presentazione del libro “Manifesto per la Verita” di Giuliana Sgrena con Donatella Alfonso organizzata dal Festival dell’Eccellenza al Femminile in collaborazione con il Centro antiviolenza Mascherona e l’ Ordine dei Giornalisti Liguria.
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Giovedì 21 novembre alle ore 20:30 la nostra responsabile Manuela Caccioni interverrà all’incontro “I Diritti delle donne” presso la biblioteca di Ronco Scrivia.
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Sabato 23 novembre parteciperemo a Roma al Corteo Nazionale Contro la Violenza sulle Donne organizzato da Non Una Di Meno.
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Domenica 24 novembre alle ore 15 saremo al Circolo autorità Portuale in via Albertazzi per l’iniziativa “Stop alla violenza Ora!” organizzata da Donne Insieme San Teodoro e Anpi San Teodoro
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Domenica 24 novembre alle ore 15:30 interverremo al Happening #Wall of Dolls and Art – Stop Violence #Tucomeme in piazza de Ferrari.
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Domenica 24 novembre alle 18:30 ci sarà un nostro infopoint con il materiale informativo e i nostri gadget presso l’Arena di Albaro,
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Lunedì 25 novembre alle ore 14 parteciperemo al convegno “I linguaggi della violenza” presso il Tribunale di Genova
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Lunedì 25 novembre alle ore 15:30 parteciperemo all’iniziativa organizzata dall’Associazione GAU – Giovani Amici Uniti presso la sede in piazza supini 4.
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Martedì 26 novembre organizziamo alle ore 11:30 presso la Sala della Trasparenza della Regione liguria una Conferenza Stampa per l’ Inaugurazione di Casa Elisa e presentare il progetto “Dodici Mesi contro La violenza” (more info coming soon)
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Mercoledì 27 novembre alle ore 18 a Palazzo Ducale, Ammezzato ala est, saremo tra le relatrici del convegno “L’ultimo appuntamento chiarificatore” organizzata da ANDE Genova, Associazione Nazionale Donne Elettrici, in collaborazione con il Centro Antiviolenza Mascherona.
Bilanci e obiettivi futuri: prosegue l’opera di cambiamento del Centro Antiviolenza Mascherona
Alla vigilia della Giornata Internazionale delle Donne e ad un anno dall’inaugurazione della nuova sede del Centro Antiviolenza Mascherona, le operatrici hanno illustrato i dati relativi alle donne accolte e ai progetti realizzati nel corso del 2018 e la campagna “#ioticredo” contro la vittimizzazione secondaria.
#alidiautonomia. Dal 19 al 26 novembre la campagna con numero solidale 45593, sostenuta da Ermal Meta
Nella settimana della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, è possibile attraverso al numero 45593 donare 2 euro (solo con SMS da cellulare) o 5/10 euro (solo con chiamata da fisso) al progetto #alidiautonomia di D.i.Re Donne in Rete contro la violenza
La campagna invita a sostenere le oltre 20.000 donne che ogni anno sono accolte dalle 80 organizzazioni della rete D.i.Re nel momento in cui lasciano il centro antiviolenza e riprendono pienamente in mano la propria vita.
Le donazioni ricevute permetteranno la realizzazione del progetto: un fondo per consentire alle donne vittime di violenza e ai loro figli e figlie in uscita dalle case rifugio di completare il percorso verso la piena autonomia nel medio-lungo periodo.
Il progetto è destinato a donne con particolari difficoltà economiche, e mette a disposizione un contributo per affrontare spese essenziali – le mensilità anticipate per l’affitto di una nuova casa, l’acquisto di mobili e utensili – ma anche le attività sportive e ricreative per bambini e bambine affinché possano recuperare rapidamente una vita simile a quella dei loro coetanei.
Ermal Meta per #alidiautonomia
La campagna #alidiautonomia è sostenuta da Ermal Meta, che con la canzone Vietato morire ha portato il tema della violenza contro le donne al Festival di Sanremo, dando voce alla necessità di un cambiamento culturale che coinvolga tutti e tutte per contrastarla.
“Pari e differenti”: al via il progetto pilota nelle scuole primarie del Centro Antiviolenza Mascherona
Genova – Parte oggi, lunedì 19 novembre 2018, il progetto pilota “Pari e differenti: lo impariamo a scuola” realizzato gratuitamente dal Centro Antiviolenza Mascherona con gli studenti e le studentesse della Scuola Primaria G. Daneo a Genova.
Il progetto coinvolge 12 classi, con ognuna delle quali verrà svolto un incontro laboratoriale di due ore. Gli incontri sono calendarizzati nella settimana dal 19 al 23 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che sarà domenica 25 novembre.
Obiettivo principale del progetto è stimolare nei bambini/e la percezione della parità/disparità di divisione di compiti e ruoli nelle relazioni quotidiane e riappropriarsi della libertà di esprimere la propria personalità, al di là delle attese legate al genere di appartenenza.
“Le attività da realizzare si pongono innanzitutto, come stimolo al cambiamento di prospettiva, alla partecipazione, alla messa in discussione dell’ovvio, dello stereotipo.” – afferma la dott.ssa Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona – “Sin dalla primissima infanzia, i bambini interiorizzano all’interno dei contesti di vita di tipo familiare e/o educativo costruzioni sociali legate ai ruoli di genere con i connessi stereotipi, tuttavia sono anche pienamente capaci di de-costruire tali modelli se stimolati in questa direzione, maturando differenti percezioni.”
Il progetto vuole essere un primo passo per la presa di coscienza che sono possibili altri comportamento e relazioni fra i generi e che ci si può attivare nel proprio piccolo, a livello individuale, per poi agire a livello sociale per una società basata sul rispetto di sé e degli altri che permetta di riconoscere, accettare e valorizzare ciò che troviamo differente, altro da noi. Lavorare sul rispetto reciproco, sulle differenze/somiglianze, sulle emozioni e sull’affettività consente di comprendere come, per i bambini di questa fascia di età, tali sollecitazioni siano adeguate e comprensibili.
Educare all’affettività e alle pari opportunità in questi contesti è fondamentale: non si tratta soltanto di fornire gli strumenti per accedere concretamente a queste tematiche ma, soprattutto, di creare uno spazio in cui i bambini possano iniziare a prendere consapevolezza di sé e del mondo che li circonda e in cui gli adulti possano acquisire le competenze utili per accompagnarli in questi percorsi. È opportuno fornire a ciascun bambino la possibilità di partire dalla propria individualità per entrare nella complessità delle dinamiche di relazione con l’altro, sia comprendendo le specificità e le differenze, sia valorizzando i propri desideri e le proprie caratteristiche. L’ambiente educativo è chiamato a fornire strumenti utili al bambino per de-costruire l’ambiente sociale in cui è inserito, permettendogli di riformulare una propria visione del mondo basata sull’accettazione e sul rispetto dell’altro, soprattutto alla luce della profonda delega degli aspetti educativi alla scuola da parte delle famiglie, in questo specifico momento storico.
Il progetto aderisce alle Linee guida e al Piano Nazionale per l’educazione al rispetto pubblicate dal MIUR il 27 ottobre 2017 in attuazione dell’art. 1 comma 16 della L. 107/2015 che recita: “Il piano triennale dell’ offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119”. Il suddetto comma dà attuazione ai princìpi fondamentali di pari dignità e non discriminazione di cui all’articolo 3 della Costituzione Italiana
NO Pillon: il 10 novembre l’Italia scende in piazza per fermare il ddl sull’affido condiviso
NO Pillon: il 10 novembre l’Italia scende in piazza per fermare il ddl sull’affido condiviso
Genova – Il 10 novembre sarà una giornata di mobilitazione nazione in tutta Italia per chiedere l’immediato ritiro del disegno di legge presentato dal Senatore Pillon che, in tema di disciplina di separazione dei coniugi e affido dei minori, vuole apportare modifiche ritenute lesive dei diritti delle donne, delle bambine e dei bambini.
A Genova le operatrici dei Centri Antiviolenza della rete D.i.Re insieme a tante altre realtà locali hanno indetto un’assemblea pubblica di approfondimento che si svolgerà sabato 10 novembre alle ore 15:30 presso lo Spazio Comune Giardini Luzzati.
Le organizzatrici sostengono che, se verranno approvati il Disegno di legge Pillon e le eventuali integrazioni previste in altri 3 disegni di legge sulla stessa materia attualmente in discussione al Senato, separazione e affido rischiano di diventare un campo di battaglia permanente.
I figli e le figlie diventeranno ostaggi di un costante negoziato sotto tutela mentre le donne, la parte in genere economicamente più debole delle coppie perché su di esse grava il lavoro di cura, rischiano di restare stritolate in un percorso pensato soprattutto per imporre e arricchire una nuova figura professionale, quella del mediatore familiare, disconoscendo la pervasiva violenza maschile che è causa di tante separazioni.
La mobilitazione genovese è indetta dal Centro Antiviolenza Mascherona, Centro per non subire violenza da Udi, Il Cerchio delle Relazioni Cooperativa Sociale Onlus, Gruppo Mafalda Sampierdarena, Il Circolo delle Ingrate, Casa di Quartiere di Trasta, Non Una Di Meno Genova, Associazione Usciamo dal Silenzio Genova, CGIL Liguria, CGIL Genova, Left Lab, Associazione Onlus Rainbow Pangender Pansessuale Gaynet Liguria, Casa Maternità Le Maree, Alternativa Libertaria/fdca sezione Nino Malara Genova, Associazione per un Archivio dei Movimenti, SpA politiche di donne, Lilith Associazione Culturale, AG-AboutGender, Associazione culturale, Arci Liguria, Arci Genova, LSOA Buridda.
Appello della mobilitazione
Il disegno di legge proposto dal Senatore Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori ci porta indietro di 50 anni e trasforma le vite degli ex coniugi e dei loro figli/e in un percorso a ostacoli.
A parole vorrebbe conciliare i loro problemi, ma di fatto crea maggiori contrasti, imponendo regole che stravolgerebbero la vita proprio di quei figli che vorrebbe tutelare. L’iniziativa legislativa mira, infatti, a ristabilire il controllo pubblico sui rapporti familiari e nelle relazioni attraverso interventi disciplinari, con una compressione inaccettabile dell’autonomia personale dei/delle singoli/e.
Diciamo NO alla mediazione obbligatoria
perché la mediazione ha come presupposto la scelta volontaria delle parti e relazioni simmetriche non segnate dalla violenza. Nella proposta Pillon, l’obbligo di mediazione viola apertamente il divieto previsto dall’art. 48 della Convenzione di Istanbul, mette in pericolo le donne che fuggono dal partner violento, oltre a generare uno squilibrio tra chi può permettersi questa spesa e chi non può perché non è previsto il patrocinio per i meno abbienti.
Diciamo NO all’imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori che comportano la divisione a metà dei figli/e considerati alla stregua di beni materiali. Il principio della bigenitorialità, così applicato, lede il diritto dei minori alla stabilità, alla continuità, e all’espressione delle loro esigenze e volontà, riportando la genitorialità al concetto della potestà sui figli anziché a quello della responsabilità, già acquisito in sede europea e italiana come principio del rapporto genitori/figli.
Diciamo NO al mantenimento diretto perché presuppone l’assenza di differenze economiche di genere e di disparità per le donne nell’acceso alle risorse, nella presenza e permanenza sul mercato del lavoro, nei livelli salariali e nello sviluppo della carriera. Cancellare l’assegno di mantenimento a favore dei figli dà per scontato che ciascun genitore sia nella condizione di dare al figlio pari tenore di vita. Ciò nella maggioranza dei casi non è vero, come i dati Istat confermano. La disparità di capacità economiche dei genitori comporterà una disparità di trattamento dei figli quando saranno con l’uno o l’altro genitore.
Diciamo NO al piano genitoriale perché incrementa le ragioni di scontro tra i genitori e pretende di fissare norme di vita con conseguenti potenziali complicazioni nella gestione ordinaria della vita dei minori. Non si possono stabilire in via preventiva quali saranno le esigenze dei figli, che devono anche essere differenziate in base alla loro età e crescita. Il minore con il Ddl Pillon diventa oggetto e non soggetto di diritto.
Diciamo NO all’introduzione del concetto di alienazione parentale proposto dal Ddl che presuppone esservi manipolazione di un genitore in caso di manifesto rifiuto dei figli di vedere l’altro genitore, con la previsione di invertire il domicilio collocando il figlio proprio presso il genitore che rifiuta. E conseguente previsione di sanzioni a carico dell’altro che limitano o sospendono la sua responsabilità genitoriale. Si contrasta così la possibilità per il minore di esprimere il suo rifiuto, avversione o sentimento di disagio verso il genitore che si verifichi essere inadeguato o che lo abbia esposto a situazioni di violenza assistita.
#FermatePillon. #FermiamoPillon