Genova – Per la prima volta Il Cerchio delle Relazioni – Centro Antiviolenza Mascherona si costituisce parte civile in un processo penale.
È successo martedì 12 dicembre, la cooperativa è stata ammessa parte civile per il processo di tentato femminicidio avvenuto il 23 giugno nei confronti di una donna da parte del suo ex marito. Il fatto è avvenuto di giorno, in pieno centro nei pressi dell’ascensore di Portello. La donna e un passante sono stati accoltellati dall’uomo che è stato arrestato ed è in custodia cautelare in carcere. L’uomo era già stato denunciato per stalking e aveva il divieto di avvicinarsi alla donna.
“Questo riconoscimento – afferma la responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona Manuela Caccioni – è una soddisfazione per noi e per il lavoro che svolgiamo da più di dieci anni al fianco delle donne che subiscono violenze. La nostra attività comincia ad essere considerata e valutata anche nelle aule di Giustizia”.
“Per la prima volta – aggiunge l’avvocata Nadia Calafato – sono formalmente intervenuta (come prevede l’art. 91 cpp) nell’interesse de Il Cerchio delle Relazioni, depositando un atto formale che richiama statuto e atto costitutivo a dimostrazione dell’interesse concreto che induce il Centro Antiviolenza a costituirsi parte civile. La cooperativa è stata riconosciuta come ente portatore di interessi lesi dai fatti di reato posti in essere dall’imputato”
L’imputato ha chiesto il giudizio abbreviato. La prossima udienza si terrà il 16 gennaio: in quella sede il Giudice nominerà un perito il quale dovrà svolgere perizia atta a verificare la capacità di intendere e volere dell’imputato