“Pari e differenti”: al via il progetto pilota nelle scuole primarie del Centro Antiviolenza Mascherona

Genova – Parte oggi, lunedì 19 novembre 2018, il progetto pilota “Pari e differenti: lo impariamo a scuola” realizzato gratuitamente dal Centro Antiviolenza Mascherona con gli studenti e le studentesse della Scuola Primaria G. Daneo a Genova.

Il progetto coinvolge 12 classi, con ognuna delle quali verrà svolto un incontro laboratoriale di due ore. Gli incontri sono calendarizzati nella settimana dal 19 al 23 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che sarà domenica 25 novembre.

Obiettivo principale del progetto è stimolare nei bambini/e la percezione della parità/disparità di divisione  di compiti e ruoli nelle relazioni quotidiane e riappropriarsi della libertà di esprimere la propria personalità, al di là delle attese legate al genere di appartenenza.

“Le attività da realizzare si pongono innanzitutto, come stimolo al cambiamento di prospettiva, alla partecipazione, alla messa in discussione dell’ovvio, dello stereotipo.” – afferma la dott.ssa Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona – “Sin dalla primissima infanzia, i bambini interiorizzano all’interno dei contesti di vita di tipo familiare e/o educativo costruzioni sociali legate ai ruoli di genere con i connessi stereotipi, tuttavia sono anche pienamente capaci di de-costruire tali modelli se stimolati in questa direzione, maturando differenti percezioni.”

Il progetto vuole essere un primo passo per la presa di coscienza che sono possibili altri comportamento e relazioni fra i generi e che ci si può attivare nel proprio piccolo, a livello individuale, per poi agire a livello sociale per una società basata sul rispetto di sé e degli altri che permetta di riconoscere, accettare e valorizzare ciò che troviamo differente, altro da noi. Lavorare sul rispetto reciproco, sulle differenze/somiglianze, sulle emozioni e sull’affettività consente di comprendere come, per i bambini di questa fascia di età, tali sollecitazioni siano adeguate e comprensibili.

Educare all’affettività e alle pari opportunità in questi contesti è fondamentale: non si tratta soltanto di fornire gli strumenti per accedere concretamente a queste tematiche ma, soprattutto, di creare uno spazio in cui i bambini possano iniziare a prendere consapevolezza di sé e del mondo che li circonda e in cui gli adulti possano acquisire le competenze utili per accompagnarli in questi percorsi. È opportuno fornire a ciascun bambino la possibilità di partire dalla propria individualità per entrare nella complessità delle dinamiche di relazione con l’altro, sia comprendendo le specificità e le differenze, sia valorizzando i propri desideri e le proprie caratteristiche. L’ambiente educativo è chiamato a fornire strumenti utili al bambino per de-costruire l’ambiente sociale in cui è inserito, permettendogli di riformulare una propria visione del mondo basata sull’accettazione e sul rispetto dell’altro, soprattutto alla luce della profonda delega degli aspetti educativi alla scuola da parte delle famiglie, in questo specifico momento storico.

Il progetto aderisce alle Linee guida e al Piano Nazionale per l’educazione al rispetto pubblicate dal MIUR  il 27 ottobre 2017 in attuazione dell’art. 1 comma 16 della L. 107/2015 che recita: “Il piano triennale dell’ offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119”. Il suddetto comma dà attuazione ai princìpi fondamentali di pari dignità e non discriminazione di cui all’articolo 3 della Costituzione Italiana

 

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